settembre 2018

All'inizio dell'anno educativo...


Millenium, bamboccioni, sfiorati, sdraiati, digital natives, generazione A, generazione X, generazione Z, generazione app, generazione what, neets... i giovani di oggi. Mai una generazione ha avuto tante etichette, mai tante parole vuote per indicare una cosa sola: i giovani.
Li abbiamo conosciuti, li conosciamo ed è per loro che anche quest'anno ci rimettiamo in gioco e siamo pronti a ricominciare.
Proviamo ad immaginare la scena della migrazione degli gnu nel cuore dell'Africa: migliaia e migliaia di animali costretti a percorrere in massa centinaia di chilometri per guadagnare, a seconda della stagione, luoghi più adatti alla vita. Molti di loro muoiono stremati o divorati dalle bestie feroci, ma i più ce la fanno. È a loro che tendiamo ad assimilare i giovani di oggi: migranti non più da un'età all'altra, come succedeva ad esempio nei riti di passaggio tribali, ma da un'epoca all'altra. Il rito di passaggio è un altro, e noi cominciamo a teorizzare che non possiamo più aiutarli, che loro entreranno in un mondo diverso dal nostro, mondo che noi non siamo in grado di riconoscere.
Il rischio per noi è che facciamo davvero tanta fatica ad immaginare altri mondi, altri scenari possibili rispetto a quelli che abbiamo sempre pensato, sperimentato e vissuto, possiamo però, credo, avere fiducia: fiducia nei giovani e fiducia in generale della vita. C'è più saggezza nella fiducia che nel "navigare in mari conosciuti".
Credo sia questo l'atteggiamento che come religiosi e laici della famiglia pavoniana dobbiamo fare nostro nel programmare il nuovo anno che stiamo iniziando: mettere in moto la fantasia e rischiare percorsi nuovi, coraggio di rompere gli schemi, capacità e attenzione nel leggere i segni, nel cogliere i bisogni e i desideri, nell'interpretare i sogni.
Questo l'augurio che ci facciamo all'inizio di questo nuovo anno mentre ci prepariamo a confrontarci sulla programmazione della vita della comunità e della famiglia pavoniana, sulla programmazione delle attività, con particolare attenzione all'attuazione del Progetto Educativo, e alla cura della pastorale giovanile e vocazionale: siamo costruttori di futuro!!!

p. Luca